Albertini Fernando (Grono)

ARCHITETTO DESIGNER FERNANDO ALBERTINI Architetto REG A / SIA / SWB Nascita 16 giugno 1938 a Mesocco Scuole a Grono e a Roveredo Apprendistato disegnatore edile 1952-1956 Attività presso architetti a Coira 1957–1961 Soggiorno a Parigi, studi di anatomia alla Grande Chaumière di Montparnasse, inverno 1960 dopo la passione per la pittura manifestatasi all’età di vent’anni Apertura studio di architettura indipendente a Grono 1962 REG A registro no. 2820 Fondazione Svizzera dei Registri degli ingegneri, architetti e tecnici 1998 SIA registro no. 200373 Società svizzera degli ingegneri e degli architetti 1999 Collaboratore del gruppo di lavoro BVR Bündner Vereinigung für Raumplanung Baugestaltung in den Regionen 1978-1985, pubblicazione studio San Vittore 1983 Nomina del Governo Grigioni quale membro di Natur und Heimatschutzkommission attivo dal 1983 al 2003 Partecipazione a concorsi di architettura e chiamato a far parte di giurie di concorsi nei Grigioni. Segue una intensa attività professionale, architetture per l’abitazione, per il commercio, per il culto compresi i restauri di chiese e di palazzine storiche con i loro contenuti artistici, stucchi, affreschi, dipinti, arredi sacri. Progetto di rivitalizzazione della zona Grotti di Cama comprendente una cinquantina di edifici. In parallelo all’architettura corre sempre il filo emotivo della pittura che si esprime nelle vedute dei paesaggi di montagna e delle venezie. LUCA ALBERTINI Designer SPD Scuola Politecnica Design Nascita 24 febbraio 1969 a Locarno Scuole a Grono e a Roveredo Scuola Tecnica superiore STS Lugano 1984-1985 Apprendistato disegnatore edile 1986-1990 Scuola Politecnica di Design Milano 1990-1993, Master di Design industriale Attività di progettazione di stands espositivi a Ginevra 1994-1997 Inizia la collaborazione nella progettazione nello studio del padre 1998 La giovane generazione porta nuova linfa nei nostri progetti, quanto abbiamo disegnato ha avuto origine dalle esigenze contingenti di utilità, di inserimento armonioso nel contesto esistente naturale e antropico e infine di resistere alla usura del tempo per ottenere la „firmitas“ annunciata da Vitruvio.

Il pensiero poetico dell’architetto dovrebbe essere vicino alle poesie di Remo Fasani ispirate dal nostro territorio così espressivo, e l’occhio dovrebbe essere alato come quello di Leon Battista Alberti che aveva coniato il suo emblema su una medaglia di bronzo che presentava ai sui nobili mecenati committenti come noi oggi mostriamo la nostra carta da visita.